LEONARDO DA VINCI

Leonardo nacque il 15 Aprile 1452 a Vinci, vicino a Firenze, figlio illegittimo di ser Piero, notaio venticinquenne e una giovane contadina, Caterina. Venne cresciuto da suo nonno, Leonardo ebbe accesso alla grande biblioteca di famiglia ma fu essenzialmente un autodidatta, un giovane senza istruzione formale con una grande inclinazione verso la natura e lo studio dei fenomeni naturali.
Sino a quattrodici anni leonardo rimase a Vinci, si trasferì poi a Firenze dove nel 1469 fu introdotto, probabilmente grazie ai contatti del padre, ad Andrea del Verrocchio, maestro di una delle botteghe artistiche più prolifiche del tempo. Come in tutte le botteghe artistiche dell’epoca, l’apprendistato del giovane allievo era basato sulla pratica: prima doveva seguire il lavoro del maestro, dopo di ciò doveva collaborare con lui e alla fine mettersi in proprio per iniziare un’attività indipendente.
Le botteghe degli artisti, specialmente nella metà del XV secolo erano scuole a pieno titolo, dove si apprendevano i rudimenti di ogni tecnica conosciuta all’epoca. La mescolanza di arte e tecnologia era la caratteristica di questo tipo di bottega rinascimentale dove egli combinò pittura, scultura, ingegneria e architettura. Per questa ragione Leonardo raggiunse una importante maturazione sotto la guida del Verrocchio, seguendo la sua inclinazione verso la natura Leonardo ne esplorò i principi così come quelli della meccanica e ingegneria.
Leonardo da giovane apprendista aveva avuto modo di osservare le immense macchine usate nel cantiere della cupola di Santa Maria del Fiore, essendo impegnato con il suo maestro Verrocchio nel lavoro di posizionamento dell’enorme palla di rama sulla sommità della cupola del Brunelleschi.
Leonardo era in contatto con altre menti illuminate del Rinascimento per esempio con Francesco di Giorgio Martini che fu la chiave per la conoscenza dei lavori del Taccola ( De ingeniis e De machinis) e degli antichi studi di Archimede e Vitruvio ( De Architectura). Esperienza professionale insieme a investigazione scientifica gli consentirono di unire aspetti puramente teorici con applicazioni pratiche che sarebbero state fondamentali per Leonardo.

Nel 1472 all’età di venti anni, Leonardo si qualificò come maestro ed entrò nella Corporazione di San Luca , corporazione di artisti e medici. Il suo primo lavoro datato è un disegno a inchiostro e penna della valle dell’Arno, disegnato nel 1473. Leonardo ebbe la sua bottega a Firenze tra il 1476 e il 1481. In quel periodo gli furono commissionati la realizzazione dell’altare della Cappella di san Bernardo e L’Adorazione dei Magi per i Monaci di San Donato di Scopeto.
Nel 1482 Leonardo ebbe un ruolo nella pace tra Lorenzo de Medici e Ludovico il Moro, duca di Milano. Scrisse una lettera a Ludovico descrivendo le sue abilità di ingegnere e pittore , aveva creato una lira d’argento a forma di testa di cavallo e con questo strumento che solo lui sapeva suonare in modo mirabile fu mandato a Milano da Lorenzo de Medici.

Leonardo lavorò a Milano tra il 1482 e il 1499. Lì, oltre agli incarichi di ingegneria, ricevette la commissione per la realizzazione della Vergine delle Rocce per la Confraternita dell’Immacolata Concezione e l’Ultima Cena per il monastero di santa Maria delle Grazie .
Il suo lavoro per Ludovico il Moro includeva anche carri allegorici e spettacoli per occasioni speciali, e un modello per un enorme monumento equestre dedicato a Francesco Sforza. Leonardo fece l’enorme modello in argilla. Settanta tonnellate di bronzo furono tenute da parte per il calco , ma il lavoro non fu mai completato poiché nel 1494 Ludovico destinò il bronzo alla costruzione dei cannoni che dovevano difendere la città dall’invasione di Carlo VIII di Francia. Con Ludovico sconfitto dai Francesi, Leonardo con il suo assistente Salai e l’amico , il matematico Luca Pacioli, lasciarono Milano per Firenze dove egli fu impiegato come architetto militare e ingegnere con il compito di individuare metodi di difesa della città da attacchi navali.
Al suo ritorno a Firenze nel 1500 Leonardo realizzò il disegno della Vergine con Bambino e S.Anna e S. Giovanni Battista, un lavoro che riscosse enorme ammirazione. Nel 1502 Leonardo entrò a servizio di Cesare Borgia, figlio di Papa Alessandro VI, e lavorò come architetto militare e ingegnere. Ritornò a Firenze nel 1503 e ricevette la commissione per la Battaglia di Anghiari dalla Signoria della città.
Nel 1506 ritornò a Milano anche se non si fermò a lungo e a causa della morte del padre fece ritorno a Firenze. Da settembre 1513 al 1516 Leonardo passò gran parte del tempo presso il Vaticano a Roma e proprio mentre si trovava lì ricevette una lettera dal re di Francia Francesco I di Francia che richiedeva i suoi servizi a corte. A seguito della morte del suo protettore Giuliano de Medici, Leonardo si sentì in dovere di accettare l’invito del re di Francia e di entrare alla sua corte. Leonardo , ormai in età avanzata, stanco di viaggiare da una corte all’altra, scelse la stabilità che il re poteva offrirgli: una retribuzione, il ruolo di pittore e architetto reale e la residenza presso il Castello di Clos-Lucè vicino ad Amboise dove risiedette e continuò a lavorare e studiare con l’aiuto di due dei suoi allievi preferiti, Salai e Melzi. La sua attività in Francia è anche ricordata per i lavori sull’automazione, come progettista di scene del re progettò un leone meccanico capace di camminare e far fuoriuscire gigli dal petto. La morte colse Leonardo il 2 maggio 1519. Un mese prima aveva fatto testamento lasciando a Francesco Melzi i suoi manoscritti che divennero i Codici studiati e dibattuti ancora oggi.

 

I Codici di Leonardo

I codici di Leonardo sono tra i più famosi manoscritti della cultura occidentale. La loro lettura diretta è un compito davvero difficile per il pubblico generale  per una serie di ragioni, ma la peculiarità più nota è la sua scrittura a specchio , infatti egli scriveva a rovescio, da destra a sinistra. Alcuni studiosi hanno pensato che Leonardo usasse questo tipo di scrittura per proteggere le sue idee e le sue scoperte da occhi indiscreti.

                 

Nei codici di Leonardo va fatta una distinzione importante tra i codici veri e propri e le raccolte di fogli sciolti, per esempio il cosiddetto Codice Atlantico è in verità una grande raccolta di fogli che Leonardo teneva sciolti, fu un collezionista successivo a rilegarli in forma di volume.

I codici veri e propri sono fatti di pagine rilegate già al tempo di Leonardo o almeno tenute insieme in forma di fascicoli.

I codici hanno diverse misure e anche per questo motivo ci raccontano del lavoro di Leonardo e del suo stile di ricerca. Alcuni hanno un formato piccolo, un formato tascabile che era adatto al lavoro fuori dallo studio, così mentre Leonardo osservava la natura  poteva velocemente annotare un’osservazione o una idea personale  o fare un veloce schizzo di un fenomeno naturale. Un esempio di questi codici manoscritti è il Codice Forster scritto con gesso nero o rosso poiché penna e inchiostro erano incompatibili con il lavoro di ricerca all’aperto.

Leonardo redasse anche codici più grandi, fatti per lavorare sul tavolo dello studio o ovunque si potesse lavorare al tavolo. Questi manoscritti contengono disegni, note, studi frutto di riflessione e sono scritti usando penna e inchiostro e oltre a ciò sono disegni e note generalmente monotematici.

Dopo la morte di Leonardo la sua eredità iniziò ad essere dispersa. Questa dispersione ha condotto alla raccolta dei famosi codici di schizzi e disegni presenti in tutto il mondo.

Possiamo trovare i Codici di Leonardo a Milano, a Torino, a Parigi, a Londra, a Madrid e negli Stati Uniti.

             

La maggior parte di queste raccolte ha avuto inizio con Pompeo Leoni, uno scultore italiano alla corte di Madrid tra il 1570 e il 1608 il quale collezionava pagine e manoscritti  di Leonardo da Vinci. In questi anni egli compilò il codice Atlantico che prende il nome dal formato grande delle sue pagine , simili a quelle di un atlante geografico. Intorno al 1630 gli eredi di Leoni vendettero 283 fogli del codice a Lord Arundel in Inghilterra e questa raccolta che fu chiamata Codice Arundel rappresenta il nucleo originale della raccolta della Famiglia Reale custodita nel Castello di Windsor.Il resto del Codice di Madrid fu perso in quegli stessi anni per un errore di trascrizione e ritrovato solo nel 1966.

Durante la dominazione francese in Italia, Napoleone decise di trasferire i manoscritti della Biblioteca Ambrosiana di Milano all’Istituto di Francia a Parigi, con il Congresso di Vienna nel 1815, alla fine del sogno imperiale francese i codici tornarono nella Biblioteca di Milano.

Da altri manoscritti rimasti a Parigi il bibliofilo Guglielmo Libri sottrasse un cospicuo numero di fogli vendendoli a Lord Ashburnam, dando così vita al Codice Ashburnam che è il nucleo originale del Codice del Volo degli Uccelli ora custodito nella Biblioteca Reale di Torino.

Nel 1980 i disegni di Leonardo approdarono negli Stati Uniti quando Armand Hammer, un ricco petroliere americano, acquistò una serie di fogli sciolti per cinque milioni di dollari. Il Codice Hammer fu poi comprato dal magnate Bill Gates nel 1994 per la somma di trenta milioni di dollari.

Tra gli altri Codici di Leonardo esistenti ci sono i tre Codici Forster al Victoria and Albert Museum di Londra e il Codice Trivulziano custodito a Milano.