LE TRADIZIONI POPOLARI E LA STORIA SOCIALE NELL’AREA DI NORD-EST

A mezz’ora di viaggio dai maggiori centri della provincia di Perugia, c’è un angolo di Umbria da scoprire: un lembo di territorio dell’Appennino umbro-marchigiano, un’avventura che si può vivere tutto l’anno. Un’economia basata sull’agricoltura ha segnato la vita della popolazione, regolata da precisi schemi e canoni tradizionali, con ritmi legati al succedersi delle stagioni, alle opere nei campi, ai cicli della vita. Nel Museo della Civiltà Contadina di Gubbio sono riprodotti fedelmente alcuni ambienti della casa contadina del primo Novecento e sono esposti attrezzistrumenti.

L‘Antico frantoio dell’olio di Costacciaro, databile al XVII-XVIII secolo, testimonia le fasi della lavorazione dell’oliva, dalla molitura fino alla spremitura e raccolta dell’olio.

A Gualdo Tadino il 15 gennaio si celebra ilBeato Angelo, ricorrenza legata alla prodigiosa fioritura del biancospino che si ripete la notte del 14. Tra gli eventi più spettacolari la Sacra rappresentazione del Venerdì Santo, che si svolge a Gubbio, Fossato di Vico e Gualdo Tadino, ripercorrendo le tappe della Via Crucis al suono delle “battistrangole”.

A Gualdo Tadino, nel borgo di San Pellegrino, si svolge l’alzata del maggio, la notte tra il 30 aprile ed il primo maggio, legata all’evento miracoloso del 1400, quando un vecchio pellegrino morì travolto da piogge torrenziali e ritrovato il mattino successivo con in mano un bastone fiorito. Da allora i maggiaioli scelgono due pioppi che issano al centro della piazza per tutto il mese.

La Festa degli Statuti si tiene ogni secondo fine settimana di maggio rievocando il periodo storico degli statuti medievali del 1386, i più antichi di tutto l’Appennino, che regolamentarono per circa cinquecento anni la vita dei fossatani. Ogni 15 maggio Gubbio celebra la Festa dei Ceri, riproponendo il pellegrinaggio che nel 1160 compirono gli eugubini verso la Cattedrale per onorare il Vescovo Ubaldo morente con delle candele, oggi sostituite da tre strutture lignee alte 5 metri, sormontate dalle statue dei santi: Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Nel giorno di festa vengono innalzati in Piazza Grande, sorretti a spalla dai ceraioli, trasportati di corsa per la città e al tramonto riportati alla Basilica del Santo sul Monte Ingino.

Ogni 5 agosto, nella frazione di Purello, Fossato di Vico, si celebra la Madonna della Neve nel Santuario della Madonna della Ghea, il 4 agosto si tiene la processione verso il santuario con l’antica statua e si conclude con la veglia. L’ultimo fine settimana di settembre si disputa il Palio di San Michele Arcangelo – Giochi de le porte, in onore del santo patrono. I quattro rioni (San Benedetto, San Facondino, San Martino, San Donato),si sfidano su più gare richiamandosi alle antiche giostre equestri: corsa con il carretto, corsa a pelo con i somari.Le Cantine di San Martino a Fossato di Vico, sono un appuntamento stagionale, che va avanti da decenni all’insegna del vino novello e d’annata.