UMBRI DEL NORD. DALLE TAVOLE IGUVINE AL TERRITORIO

Gli Umbri furono un antico popolo italico, vissuto in un’area che in epoca classica si estendeva dall’alta media valle del Tevere fino al mar Adriatico. Fondamentali per la conoscenza della società, della cultura materiale e della lingua di questo popolo, le Tavole Iguvine rappresentano il più lungo e importante testo rituale dell’Italia antica. Incise tra il III e il I sec. a C., sono sette lastre di bronzo in lingua umbra. Le tavole descrivono le prassi di vari riti purificatori e di sacrifici, particolari feste e momenti del ciclo produttivo stagionale.Il rito per gli antichi Umbri è il momento centrale del vivere sociale, essenziale per la riuscita delle attività umane. Oggi le tavole sono esposte nel Palazzo dei Consoli a Gubbio. Il Museo Archeologico Antichi Umbridi Gualdo Tadino, ricostruisce a livello cronologico le fasi di sviluppo dell’antico popolo umbro dei Tarsinati. Più di 1.500 i reperti proposti al pubblico, databili dal XIII al III sec. a.C. Conservato all’interno del museo il cippo terminale, datato IV secolo a.C. erinvenuto sul versante di Colle Mori, aveva la funzione di delimitare il confine dell’area urbana e reca un’iscrizione in alfabeto umbro. Nel sito Colle I Mori è stato individuato e parzialmente riportato alla luce un ampio abitato arcaico, con caratteristiche urbane, individuato come la Tadinum umbra; all’interno di una delle abitazioni è stato rinvenuto un forno di terracotta, ricostruito all’interno del museo. Nella parte più alta del colle era ubicata l’acropoli, sede del culto urbano, rappresentato da un tempio cittadino a pianta rettangolare.L’analisi dei corredi funebri costituiti da oggetti di lusso,ricostruiscono un’organizzazione socio-politica di tipo gentilizio. La presenza umana nel territorio di Fossato di Vico è molto antica e risale all’età del bronzo. L’antiquarium di Fossato di Vico conserva materiale ceramico, appartenente al periodo compreso fra il IV e II secolo a.C. A Nocera Umbrasono stati individuati con certezza due luoghi di culto: uno su Monte Pennino e l’altro a Campo La Piana, anche se si ha notizia di rinvenimenti di oggetti votivi in altri siti del territorio, oggi esposti nel Museo Archeologico della città. L’area sacra di Monte Pennino, per la sua posizione di fulcro di un territorio molto ampio, aveva con ogni probabilità carattere “federale” per le popolazioni circostanti.