Palazzo dei Consoli (denominato in origine Palazzo del Popolo) costituisce insieme al complesso di Piazza Grande e Palazzo del Podestà una delle più maestose e ardite realizzazioni urbanistiche medievali e testimonia la grandiosità del progetto politico e istituzionale del Comune di Gubbio al principio del XIV sec. La costruzione del complesso monumentale, decretata tra il 1321 e il 1322, iniziò nel 1332 e coinvolse figure di alto livello professionale come l’architetto Angelo da Orvieto, citato anche nell’iscrizione del portale d’ingresso del Palazzo dei Consoli e l’eugubino Matteo di Giovannello detto “Gattapone”, attestato come geometra in una fase più avanzata. Il complesso venne collocato al centro del tessuto urbano, in modo tale che tutti i quattro quartieri cittadini (S. Martino, S. Andrea, S. Pietro e S. Giuliano) risultassero tangenti ai nuovi edifici. Fu necessario per questo modificare lo stato naturale del terreno, costruendo la piazza pensile per poter collegare i palazzi. Di stile gotico, alto 60 metri, il Palazzo dei Consoli domina la città con la torre campanaria e la loggia panoramica. Fin dalla sua ideazione il palazzo fu destinato ad essere sede delle principali magistrature ed istituti del Libero Comune di Gubbio. Nella grande sala dell’arengo si riuniva il Consiglio Generale del Popolo, che rappresentava la cittadinanza eugubina. Al piano superiore risiedevano e svolgevano le proprie funzioni il Gonfaloniere e i Consoli. Gli ambienti del livello di Piazza Grande erano riservati invece alle funzioni del Capitano del Popolo alle cui dipendenze stavano gli Armati, alloggiati negli spazi del livello di via Gattapone. L’edificio era anche dotato di una Cappella, disponeva di numerosi servizi igienici e di un acquedotto interno in grado di alimentare le fontane ai piani superiori.