Una rocca, una città, un imperatore

Benvenuti a Gualdo Tadino e benvenuti alla Rocca Flea. 

Un edificio le cui origini sono antichissime, probabilmente possiamo dire che un qualche fortilizio nell’area occupata dalla Rocca Flea è possibile che esistesse già tra il settimo e l’ottavo secolo dopo Cristo. Se parliamo di una costruzione realizzata in murature allora dobbiamo spostarci dopo il Mille probabilmente tra XI e il XII secolo. Gli studi su questo castello lasciano supporre che il primo elemento costruttivo in muratura del complesso medievale è la torre Cavaliera. 


La torre Cavaliera, infatti, ha tutte le caratteristiche costruttive e tipologiche di una torre protoromanica, tipologie costruttive che sono riconducibili proprio a quel periodo storico che accennavo precedentemente, XI e XII secolo. Nel 1240 con la venuta a Gualdo di Federico II di Svevia, il quale ampliò e potenziò la Rocca Flea, ma soprattutto fondò e rifondò la città di Gualdo Tadino, vera e propria città di fondazione federiciana. Tra il 1240 e il 1242, la Rocca viene potenziata e ampliata per diventare, insieme alla città, una postazione di confine all’interno del governo del territorio dell’Imperatore. Infatti Gualdo stava perfettamente sulla linea di confine tra i territori ghibellini e i territori guelfi. I territori ghibellini legati all’Imperatore e i territori guelfi legati allo Stato Papale. 

Un’altra tappa fondamentale della trasformazione e della metamorfosi edilizia della rocca Flea è la metà del XIV secolo, periodo in cui i perugini, per rafforzare il controllo politico di questo territorio, potenziano la rocca costruendo il nuovo Cassero. 

Ma la vera trasformazione della rocca avviene in realtà all’inizio del XVI secolo e per gran parte del XVI secolo. Alla fine del XV secolo Gualdo diventa Legazione Pontificia e la rocca da antico fortilizio militare, persa la sua funzione fondamentale originaria che era di carattere soprattutto militare, viene trasformata in aristocratica residenza da parte di due Legati uno dei quali è il Cardinal Del Monte e l’altro è il Cardinale Giovanni Salviati.

Il primo intervento trasformativo è quello del Cardinal Del Monte il quale occupando gran parte dell’area del cortile maggiore costruisce la sua residenza, quell’ala che oggi è chiamata ala del Cardinal Del Monte dove tra gli altri si trova la Sala della città. 

Il secondo intervento è quello ordinato dal Cardinale Giovanni Salviati, Legato di Gualdo dal 1543 al 1553. Nel periodo del suo governo si segnala la trasformazione dell’ala della fortezza in residenza cardinalizia, ristrutturazione testimoniata da varie epigrafi lapidee tutt’ora visibili nelle varie sale in origine ampiamente affrescate. Dal XVII secolo in poi la rocca subirà manomissioni e interventi che ne snatureranno non poco il suo carattere originario, tra i quali si segnala la demolizione delle merlature.

Ci sono legami e vicende storiche che accostano la figura di Federico II di Svevia ai territori dell’Umbria. Potremmo citare ad esempio anche un fatto importantissimo dal punto di vista storico che avvenne a Gubbio. 

Il 29 gennaio del 1240 Federico II scriveva da Gubbio a Riccardo di Montefuscolo, giustiziere di Capitanata, una lettera in cui si impartivano indicazioni relative ai lavori di costruzione di Castel Del Monte, l’unico documento dell’epoca di Federico II in cui si parla di questo castello considerato il più affascinante ed enigmatico tra quelli edificati dallo Stupor mundi.

Da Gubbio, come dicevo, parte questo documento storico e da Gubbio la corte di Federico II arriva a Gualdo Tadino dove viene posato il campo il 30 gennaio del 1240. Arrivato nel territorio di Gualdo avviene un fatto straordinario da cui dipenderà il destino e il futuro di questo territorio. Federico II di Svevia fonda una nuova città che doveva essere un caposaldo fondamentale del governo e del controllo politico dei territori imperiali ai confini con i territori legati allo Stato Pontificio. 

Quando la corte di Federico II di Svevia all’inizio del 1240 arriva nel territorio di Gualdo era da pochi anni che, per concessione in enfiteusi perpetua da parte dei benedettini del colle Sant’Angelo, stava nascendo la terza e ultima Gualdo. Come dicevo Federico II decide di fare di questo territorio una postazione importante dal punto di vista militare e politico. Viene fondata questa nuova città che è un piccolo capolavoro di città medioevale costruita secondo i canoni della pianificazione federiciana. Gli stessi storici sottolineano il fatto che Gualdo pur essendo stata un pò dimenticata dalla storiografia legata alle pianificazioni urbanistiche e alle fondazioni di città federiciane sottolineano come Gualdo ha tutte le caratteristiche proprie di una città nuova di fondazione federiciana. 

Questi caratteri della pianificazione urbana sono in sintesi: suddivisione della città in quattro quartieri, cinta muraria con quattro porte, regolarità dell’impianto allungato e simmetrico coincidente con l’asse centrale longitudinale, il decumano massimo della pianificazione romana, la piazza al centro dell’intersezione degli assi stradali di strutturazione urbana.

Il terminale a nord-est del decumano massimo è la rocca Flea con una vastissima area di pertinenza, un’isola militare all’interno delle mura. A protezione della città ma anche espressione del potere di uno Stato e del pensiero ordinatore dell’imperatore. Il terminale opposto è quello a nord-ovest verso Perugia, coincidente con la porta di San Benedetto, la più esposta agli attacchi e per questo la più strutturata. 

Questa è in breve la storia della rocca Flea e della fondazione della terza e ultima Gualdo.  

(Arch. Nello Teodori, progettista del restauro e dell’allestimento museale della Rocca Flea).

F. CARDINI, Castel Del Monte, Società editrice il Mulino, Rastignano, (Bologna) 2016. 

R. GUERRIERI, Storia Civile ed Ecclesiastica del Comune di Gualdo Tadino, Scuola Tipografica “Oderisi”, Gubbio 1933-XI.

E. GUIDONI, Storia dell’Urbanistica, il Duecento, Capitolo VI. Urbanistica e Architetture federiciane, Edizioni Laterza, Bari 1989.

N. TEODORI, Nova Civitas: Gualdo, città federiciana, dal Medio Evo al Rinascimento, in Marco Jacoviello, Mosè da Gualdo. Una storia vera, Edizioni Accademia dei Romiti, Roma 2018.

N. TEODORI, Storia urbanistica di Gualdo Tadino. La città fra XIII e XVI secolo, in “Il Nuovo Serrasanta”, Anno XI, n.12, dicembre 2017.